Prosegue la rubrica televisiva in onda su Sky Sport. Nell’appuntamento di sabato 23 novembre 2024 Francesco Della Villa, Direttore del nostro Education & Research Department, ha parlato di infortuni muscolari.
Che cosa si intende per infortunio muscolare?
Per infortunio muscolare intendiamo una serie di alterazioni di un muscolo. Queste possono essere sia di natura funzionale (meno gravi e senza lesioni macroscopiche) che di natura strutturale (più gravi, veri e propri strappi muscolari, comportano tempi di recupero più lunghi).
Sono infortuni frequenti? E quali sport sono più a rischio?
Questi sono infortuni frequenti e lo sport più a rischio in assoluto è il Calcio. Una squadra di 25 giocatori può aspettarsi tra i 15 e i 20 infortuni muscolari per ogni stagione. Di fatto, sono gli infortuni più problematici nello sport più praticato al mondo. Sono però comuni anche in altri sport, come il Rugby e il Basket, e individuali come l’atletica leggera.
Quali sono i muscoli più spesso vittima di infortuni?
Sono soprattutto i muscoli dell’arto inferiore ed in particolare i muscoli che controllano il movimento di due articolazioni. Sono quattro i gruppi muscolari più colpiti:
- Al primo posto i FLESSORI (i muscoli della parte posteriore della coscia), in particolare il bicipite femorale;
- Al secondo posto gli ADDUTTORI, in particolare il muscolo adduttore lungo.
- I muscoli del polpaccio o TRICIPITE, in particolare il muscolo Soleo o il gemello mediale, tipico infortunio del tennista.
- E infine il QUADRICIPITE, nel dettaglio il muscolo Retto Femorale.
Come avvengono?
Avvengono nell’83% dei casi da soli (senza contatto con l’avversario), durante vari di tipi azioni e movimenti. Esistono però delle situazioni tipiche per ogni gruppo muscolare. I flessori si rompono più spesso durante una corsa ad alta intensità, mentre i muscoli del polpaccio si rompono classicamente in accelerazioni da fermo (è tipico il giocatore che si guarda dietro perché pensa che qualcuno l’abbia colpito), le lesioni al quadricipite avvengono quasi sempre calciando, così come quelle degli adduttori (questa volta di interno), più complesse e spesso associate a movimenti di allungamento (stretching) eccessivo.
Come faccio a capire se si tratta di un infortunio grave o meno?
In presenza di un vero e proprio strappo (infortunio quindi strutturale) si sente improvvisamente un dolore forte e ben localizzato (facile da indicare) durante un movimento. Il giocatore in questi casi deve essere sostituito e tipicamente ha male quando cammina.
Mentre per gli infortuni muscolari “funzionali” il dolore è più sfumato, meno localizzabile e il giocatore riesce spesso a finire la partita.
Cosa bisogna fare nel sospetto di un infortunio muscolare?
La prima cosa da fare è chiarire bene che cosa sia successo e fare una diagnosi accurata. A supporto della visita medico sportiva è indicata anche un’ecografia (da fare dopo almeno due giorni dall’infortunio) e solo in casi selezionati una risonanza magnetica.
Una volta chiarita la diagnosi è possibile stimare i tempi di recupero e pianificare il percorso di ritorno allo sport.
Qual è il trattamento?
Nella quasi totalità il trattamento è conservativo (non chirurgico) e consiste in un percorso di riabilitazione di una durata variabile a seconda del tipo di lesione. Come vedete dall’animazione, gli “strappi” (infortuni strutturali) hanno tempi di recupero medi decisamente maggiori.
Come si sviluppa il percorso di recupero?
Prendendo l’esempio di uno strappo, il percorso si sviluppa in varie fasi, con progressione per specifici criteri oggettivi.
- Nella primissima fase dobbiamo proteggere il muscolo lesionato, la zona viene compressa ed elevata.
- Quando il paziente cammina senza dolore, si comincia a lavorare sulla flessibilità e il rinforzo iniziale.
- Una volta che il paziente corre senza dolore e i test clinici lo consentono, si comincia con il rinforzo eccentrico (ovvero rinforzo in allungamento) e con esercizi più complessi di controllo del movimento.
- La fase finale avviene sul campo sportivo, in cui è chiave il monitoraggio dei parametri GPS per recuperare il profilo sport specifico del paziente.
Quali sono le novità in termini di infortuni muscolari?
La novità più significativa degli ultimi anni è stata quella di non considerare solo il muscolo lesionato, ma considerare anche le articolazioni adiacenti e la biomeccanica di tutto il corpo.
Lo studio accurato della dinamica degli infortuni, legato allo studio del movimento durante il recupero, offrono interessanti opportunità per ottimizzare i risultati funzionali.
L’altro aspetto fondamentale è il controllo dei parametri GPS sul campo, una conquista recente e di grandissimo aiuto nel percorso di ritorno allo sport.