Nella prima puntata della nostra rubrica “Sky Sport Doctor” in onda su Sky Sport ci siamo occupati di infortunio al crociato. Ospite il Dott. Francesco Della Villa, Direttore del nostro Education and Research Department.
Che cos’è il famoso “crociato”?
Il crociato, o legamento crociato anteriore, è uno dei legamenti del ginocchio, che unisce il femore (l’osso della coscia) alla tibia (l’osso della gamba). Si chiama “crociato” perché si incrocia con un altro legamento (il legamento crociato posteriore) proprio al centro del ginocchio. Non è solo un legamento ma è anche un sensore, che fornisce informazioni al cervello sulla posizione del ginocchio nello spazio.
Perché il crociato è così importante?
Il legamento crociato anteriore ha la funzione di controllare alcuni movimenti del ginocchio, in particolare ha la funzione di controllare il movimento “in avanti della tibia” e le rotazioni. È importante per sentire il ginocchio sicuro e stabile nei movimenti di tutti i giorni e in particolare in quelli sportivi. Il crociato fa comunque parte di un sistema più complesso, in cui strutture statiche (legamenti) e dinamiche (muscoli e sistema nervoso) concorrono a mantenere una buona stabilità dell’arto inferiore e del ginocchio.
Quali sono gli sport più a rischio di rottura?
Se sottoposto a sollecitazioni elevate e durante alcuni movimenti ad alta intensità, il crociato può rompersi. Gli Sport più a rischio sono senz’altro quelli di squadra multidirezionali, tra cui Calcio, Basket, Rugby, Football Americano, ma anche Pallavolo e naturalmente lo Sci Alpino.
Come si rompe il crociato?
Ogni sport ha i suoi meccanismi, che si possono comunque dividere in tre categorie principali:
- Gli infortuni di non contatto, in cui il giocatore si fa male completamente da solo (sono i più frequenti e più frequenti tra i giovani e le ragazze).
- Gli infortuni di contatto indiretto, in cui il giocatore si fa male dopo una spinta, solitamente a livello del busto.
- Gli infortuni di contatto diretto, con un contatto diretto a livello del ginocchio infortunato (sono i meno frequenti).
La rottura del crociato avviene sempre durante decelerazioni, durante cambi di direzione e atterraggi.
Parlando di calcio, perché i calciatori si fanno male al crociato?
Il Calcio è uno sport molto complesso, fatto di cambi di intensità continui e di un’interazione con un contesto molto complesso, sia da un punto di vista fisico che mentale. Questo insieme di fattori fa si che il Calcio sia uno sport particolarmente a rischio per la rottura del crociato. Alcuni fatti:
- Inizio della partita
- Circa 70% azioni difensive (tipicamente azioni di pressing)
- Perturbazioni Neuro-cognitive e Meccaniche
Quali sono i fattori chiave al momento dell’infortunio?
- Biomeccanica (analisi posture al momento dell’infortunio)
- Tutto il peso su una sola gamba (in movimenti con 250-400 kg)
- Ruolo del tronco
- Scarsa flessione di ginocchio
- Ginocchio verso l’interno (cosiddetto “ginocchio valgo dinamico”)
Sono eventi estremamente complessi che esitano anche in lesioni ad altre strutture del ginocchio.
Quanto è frequente la rottura del crociato?
La rottura del crociato non è un infortunio molto frequente, in un recente studio che stiamo portando avanti circa il 3% dei giovani calciatori subisce questo infortunio ogni stagione. Nelle squadre di Calcio professionistico invece ci si può attendere un infortunio ogni due stagioni.
Considerando i calciatori professionisti in attività, il 10% circa ha avuto un infortunio al crociato.
Dati da tutto il mondo mostrano un preoccupante aumento di questi infortuni nei giovani, un punto di attenzione per tutta la comunità medico sportiva. È infatti proprio dopo il picco di crescita nell’adolescenza che aumenta il rischio.
È vero che le ragazze hanno un rischio maggiore di rottura del crociato?
Le atlete di sesso femminile hanno un rischio di circa tre volte maggiore di subire un infortunio al crociato rispetto ai maschi. Le ragioni sono molteplici, in particolare biologiche, anatomiche e funzionali.
Si possono prevenire gli infortuni al crociato?
Studiando la biomeccanica al momento dell’infortunio, sono stati sviluppati programmi di prevenzione basati su esercizi. Questi esercizi di “training neuromotorio” lavorano sull’ottimizzazione delle posture. Se applicati correttamente e con dedizione riducono del 67% gli infortuni di non contatto al crociato nelle ragazze (si possono prevenire i 2/3) e del 50% in tutti gli atleti.
Nel nostro approccio, che portiamo avanti in spazi dedicati aggiungiamo un test di analisi del movimento per rendere il paziente consapevole dei propri movimenti e per personalizzare gli esercizi preventivi.