Il secondo appuntamento della rubrica “Sky Sport Doctor” in onda ogni sabato sull’emittente tv sportiva con la nostra consulenza scientifica ha mantenuto il focus sull’infortunio al legamento crociato anteriore. A fare il padrone di casa questa volta è stato il Dott. Fabrizio Tencone, Direttore del centro Isokinetic di Torino.
Come deve essere fatta la riabilitazione dopo l’intervento al crociato anteriore?
Prima di tutto è necessario sapere che non sempre è necessario l’intervento chirurgico. Qualche volta si può evitare, ma se lo sportivo fa uno sport con una elevata componente di rotazione del ginocchio deve sapere che è verosimile che debba essere operato. Essere operato per poter “probabilmente” tornare a fare quello che faceva prima.
Come “probabilmente”?
Certo, probabilmente, con molta probabilità, ma mai con assoluta certezza. Non è scontato che dopo l’operazione al legamento crociato si torni a fare le stesse cose di prima.
Abbiamo visto che la percentuale di recupero è soltanto del 63% se vengono analizzati tutti gli sportivi operati al crociato, mentre è del addirittura del 90% nei calciatori che giocano in Champions League.
Quindi attenzione, gli sportivi comuni rischiano di guarire meno bene rispetto ai professionisti dopo l’intervento al legamento crociato, e non perché sono operati meno bene, ma per la quantità e la qualità del percorso riabilitativo, della cura dopo l’intervento!
A questo punto qual è la riabilitazione ottimale dopo l’intervento al crociato?
La riabilitazione è un percorso lungo, fatto di regole da rispettare.
Intanto quello che abbiamo imparato negli ultimi anni è che non diamo più tempistiche precise, non si sa esattamente quanto durerà la riabilitazione. Tendenzialmente si tende a dire o a leggere “il giocatore tornerà tra 5-6 mesi”, ma questa non mediamente la verità.
Gli studi scientifici della UEFA che hanno analizzato i giocatori della Champions League ci hanno dimostrato che i tempi medi sono di 7 mesi e mezzo.
Perciò se vogliamo dare aspettative corrette ai nostri giocatori dovremmo parlare di circa 7-8 mesi per il ritorno in campo.
Ha detto che la riabilitazione è un percorso, cosa vuol dire?
Tornando alla riabilitazione ho detto che è un percorso lungo, fatto di regole da rispettare.
Abbiamo individuato 5 momenti, 5 semafori, 5 super-regole da rispettare.
Regole da rispettare per:
- abbandonare le stampelle in sicurezza,
- iniziare a correre in sicurezza,
- iniziare i primi esercizi sportivi in sicurezza
- iniziare la riabilitazione sul campo in sicurezza
- e infine ricevere l’ok per tornare in squadra.
Quando si può iniziare la riabilitazione dopo l’intervento?
La riabilitazione può essere addirittura utile nelle settimane prima dell’intervento, in modo da preparare il ginocchio nelle migliori condizioni per essere operato.
Dopo l’intervento può iniziare già dopo pochi giorni.
E poi, progressivamente nelle settimane e nei mesi, si raggiungono gli obiettivi che abbiamo visto: ad esempio quando abbandonare le stampelle, o quando cominciare a correre, e così via.
- Il paziente arriva che ha ancora le stampelle;
- poi progressivamente, grazie all’aiuto di esercizi in piscina, comincia a zoppicare sempre meno e torna a camminare bene;
- in palestra migliora l’articolarità, la flessione e l’estensione del ginocchio e migliora progressivamente la forza muscolare e a questo punto si può iniziare a correre sul tapis roulant;
- ad un certo punto, intorno ai 3-4 mesi dall’intervento, è pronto per fare specifici test che misurano l’andamento della riabilitazione: il test di forza sul dinamometro isocinetico, il test che valuta la forma fisica misurando le concentrazioni dell’acido lattico, e l’importantissimo test di analisi del movimento, per studiare la qualità o i difetti nei vari movimenti sportivi;
- la riabilitazione prosegue e gli esercizi diventano sempre più difficili, ma ci vengono in aiuto le tecnologie che permettono al paziente di «riguadagnare la consapevolezza» dei propri movimenti grazie al fatto che si studia il movimento nella palestra che noi chiamiamo green room per correggere gli errori, per ricominciare a muoversi come prima, e se possibile anche meglio di prima.
Si termina il percorso di cura sul campo di riabilitazione, misurando con il GPS le intensità degli esercizi che devono essere più simili possibili a quelli dello sport che si tornerà a fare!
E a questo punto si ottiene l’ok finale per tornare a giocare?
L’ok finale si ottiene quando tutto è stato fatto al meglio, e misurato, non basta l’occhio o l’esperienza per dare una autorizzazione che dal punto di vista medico ha una grande responsabilità!
Riassumendo, le regole finali da rispettare per tornare a fare sport in sicurezza dopo l’intervento a crociato sono:
l’ok del chirurgo;
il ginocchio in perfette condizioni, sgonfio e senza dolore;
il 100% di recupero della forza;
il 100% di recupero della condizione fisica di base;
avere un ottimo controllo del ginocchio durante i gesti sportivi;
completare la riabilitazione sul campo.
In effetti è una riabilitazione piuttosto complessa.
Sì, molto complessa, ma se l’obiettivo è giustamente tornare a fare sport come prima è sostanzialmente così che si deve fare,
se fai le cose fatte bene, se ti impegni al massimo torni ad essere lo sportivo di prima dopo l’intervento al legamento crociato anteriore, a volte torni ad essere anche più forte di prima.