Si chiude il ciclo di rubriche settimanali che abbiamo condotto con la nostra consulenza scientifica su Sky Sport. In questo undicesimo episodio di Sky Sport Doctor il Dott. Fabrizio Tencone, Direttore del centro Isokinetic di Torino, ha parlato di prevenzione degli infortuni sportivi e di quanto questa giochi un ruolo decisivo per gli atleti di qualsiasi livello.
Perché è importante parlare di infortuni sportivi?
E’ importante parlare degli infortuni sportivi per cercare di evitarli, di prevenirli e poi quando accadono per curarli al meglio, recuperare al meglio, per tornare ad essere gli stessi atleti di prima!
Non è scontato tornare a essere gli atleti di prima dopo un infortunio?
Dopo un infortunio grave il recupero non è scontato.
Se, ad esempio, consideriamo tutti gli sportivi operati al legamento crociato studiati a livello internazionale solo il 63% delle persone operate torna fare lo stesso sport allo stesso livello di prima.
Questo dato è impressionante, preoccupante e anche molto lontano dall’immaginario comune in cui si pensa «faccio l’intervento così poi tutto torna perfettamente a posto!».
E inoltre, dopo un infortunio grave, è altissimo il rischio di sviluppare nel tempo un problema di «invecchiamento precoce» dell’articolazione, di artrosi precoce.
Quindi direi che motivi seri per cercare di prevenire gli infortuni, o almeno cercare di guarire perfettamente bene ci sono, eccome.
Qual è allora la soluzione per farsi meno male, per prevenire gli infortuni nello sport?
La soluzione ormai ci è chiara, sono gli esercizi di prevenzione e la chiave del successo è l’allenatore, non ci sono dubbi.
Non è lui che direttamente deve valutare, analizzare i giocatori o che fa far loro gli esercizi di prevenzione, ma è il capo, ed è quindi lui che decide se dedicare tempo all’attività di prevenzione oppure no.
L’allenatore è la chiave per la prevenzione degli infortuni!
Spesso si dice che il calendario fitto di partite sia una delle cause di un alto numero di infortuni: è vero?
Certo che è vero!
Il numero di infortuni aumenta quando aumenta “l’esposizione al rischio”, cioè quando si sta più tempo in campo: più minuti passi in campo e più elevato è il rischio di farsi male; e grazie ai dati medici della UEFA, a cui io ho personalmente partecipato per moltissimi anni, fin dalle prime riunioni mediche nel 2001, sappiamo anche che, per esempio nel calcio, gli infortuni sono 4 volte più frequenti in partita rispetto agli allenamenti, quindi se aumenteranno le partite aumenteranno anche gli infortuni.
A questo punto cosa si dovrebbe esattamente fare per evitare di farsi male?
Gli infortuni non si possono annullare del tutto, ma si possono ridurre, questo è sicuro.
Ci sono alcuni programmi di prevenzione, programmi di esercizi che riducono gli infortuni dal 30 al 50% durante la stagione, utilissimi anche per i ragazzini, per i più giovani.
In genere sappiamo che per farsi meno male ci si dovrebbe allenare di più e in modo più «intelligente», e inoltre correggere i gesti sportivi sbagliati, muoversi meglio!
Cosa vuol dire «allenarsi di più» e «in modo più intelligente»?
Fino ad anche soltanto una decina di anni fa non avevamo le idee chiarissime a riguardo: certamente sapevamo che essere meglio allenati permetteva di giocare meglio, di ottenere una miglior performance sportiva, di vincere, ma non eravamo certi che avesse un impatto anche sugli infortuni, o almeno la scienza medico sportiva non lo aveva ancora dimostrato.
E mi ricordo bene che alcuni di noi medici dello sport, e anche molti allenatori, pensavano addirittura che “per farsi meno male ci si dovesse allenare di meno, per non rischiare”.
Poi nel 2016 uno scienziato australiano, Tim Gabbett, ci ha dimostrato quello che lui ha definito un “paradosso” e ha coniato la frase che oggi riteniamo quella fondamentale:
“train smarter and harder”, cioè “allenati in modo più intelligente e più duro”.
Per diminuire gli infortuni è necessario allenarsi aumentando ogni settimana le intensità, i cosiddetti carichi, ma evitando i picchi di allenamento che sono quelli che favoriscono l’insorgenza di infortuni.
Ha detto anche che per ridurre gli infortuni è necessario correggere i movimenti sbagliati?
E’ così! Proprio in questi ultimissimi anni abbiamo studiato con attenzione i video degli infortuni sportivi nel calcio e in altri sport, e si è notato che alcuni problemi insorgono a seguito di scontri di gioco, ma la maggior parte avviene senza o con minimo contatto con l’avversario.
Sembra oggi proprio chiaro che l’infortunio non è colpa dell’avversario, ma è colpa di come ti muovi tu.
Studiare il movimento di un atleta, che sia un professionista o un semplice appassionato della domenica, permette di capire se fa movimenti a rischio.
Una volta individuati i movimenti sbagliati bisogna fare una serie di esercizi che li correggono, esercizi molto specifici come potete vedere dal video.
E alla fine del programma riabilitativo e preventivo è necessario rifare i test per misurare i miglioramenti.
Ora è chiaro perché è importante parlare di infortuni sportivi!
Parlare oggi di infortuni sportivi sembra sempre più importante.
Anche perché oggi sappiamo cosa fare per prevenirli, per diminuire molto la loro frequenza e la loro gravità, oggi ne sappiamo molto di più.
La grande novità che abbiamo imparato è che l’infortunio nella maggior parte dei casi non è colpa dell’avversario, non è colpa del campo, ma è colpa di come ci muoviamo noi in campo!